Jan 20, 2009

First Love <3

Il primo amore? Non si scorda mai e influenza le relazioni a venire

A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
19/01/2009 13.22.00

È stata la prima volta che tutto sembrava avere senso. È stata la prima volta che fare di due persone una sola, un evento chiaramente contrario a tutte le leggi della fisica e della biologia, è stata un'esperienza quotidiana. È stata la priva volta che ogni sensazione è stata vissuta con tutte le cellule del corpo. È stata la prima volta che il battito del cuore di un'altra persona era come un codice morse che intralciava i battiti del proprio cuore. È stata la prima volta in cui si è sperimentato cosa voglia dire essere sconvenientemente felici. È stato il primo amore. Quello che, proverbialmente, non si scorda mai e che condanna inesorabilmente alla sofferenza negli anni a venire. Il primo amore, se felice, è un termine di paragone improbo per tutti quelli che verranno dopo e condanna all'infelicità per molto anni.

"La passione, la spensieratezza e l'incoscienza tipica della giovinezza e dei primi amori sono emozioni caratteristiche di un momento particolare della crescita dell'individuo. Da adulti i motivi che legano due persone sono i più vari e, soprattutto, per tenere in piedi una relazione matura spesso gli eccessi sono da evitare", lo sostiene Malcolm Brynin uno psicologo che ha curato un libro che sta spopolando in Inghilterra "Changing Relationship".

Il libro sostiene che molte persone che hanno avuto un primo amore appagante e felice fanno molta fatica a liberarsi dell'idea di una sorta di rapporto "unico" che diventa il termine di paragone attraverso cui si giudica la realtà e tutti gli altri incontri. Vi è però, in questo giudizio, un errore di fondo: quello di valutare il mondo con gli occhi di una persona ancora non emotivamente adulta. "Un rapporto maturo si basa sull'avere un progetto comune, sulla stima, sul rispetto, sulla capacità di accettare l'altro per come è. Suona forse meno romantico ma funziona di più nella vita reale. La passione e la sconsideratezza fanno di una relazione un evento emotivamente squilibrato che non può essere sostenuto per tutta la vita e che denota un approccio un po' infantile al rapporto di coppia", si legge nel libro.

Dimenticare il primo amore, almeno secondo quanto sostenuto in questo libro, è il primo passo per aprirsi agli altri e per intraprendere una relazione che abbia qualche probabilità di riuscita.

Fonte: Hill A. Why we can never recover from frist love. The Guardian.10 gennaio 2009.



Articolo interessante, personalmente condivido quanto dicono, perchè puo' capitare in alcuni casi di paragonare l'amore attuale o la storia attuale col primo amore come sorta di riferimento.
Come viene spiegato nell'articolo però nel confronto col "passato" si tende a tralasciare tanti aspetti meno belli in favori di altri più positivi.
E' auspicabile una valutazione matura del rapporto attuale rispetto a quello del passato per riuscire a trarre una distinzione..

3 comments:

Ale said...

secondo me dipende molto da come è stato quel "primo amore"....lo si potrebbe usare come paragone solo se si è stati lasciati...a mio avviso(perchè solitamente chi lascia ha le sue ragionie)...poi ovvio è che se il primo amore è stato a 15 anni non è un valido termine di paragone.

moxie said...

Perchè solo se si è stati lasciati?
Anche chi "lascia" soffre, magari ha dovuto lasciare il partner anche se non voleva e suo malgrado la storia l'ha condizionato.

Sono d'accordo sul fatto dell'età anche se dipende dai casi. A 15 anni è molto difficili avere storie "serie", ma non impossibile e cmq se son storie che durano anni ancher quelle dell'adolescenza possono influire sul futuro secondo me...

Ale said...

Perchè chi lascia ha sicuramente un motivo in più per dimenticare e cambiare pagina e di certo non rimugina il passato(o almeno lo fa sicuramente in modo minore),poi le eccezioni ci sono sempre,come considero eccezioni le storie " serie " dei 15 anni,quando hai quell'età vuoi solo fare il fighetto grandicello davanti agli amici.